AD AGO MODENA ROBOT E AI PER “L’ARTE DEL PENSIERO MECCANICO”

pubblicato il 17.05.25

Da venerdì 30 maggio con la mostra antologica di Donato Piccolo a Palazzo Santa Margherita fino al 24 agosto un viaggio tra fenomeni fisici, tecnologia e intelligenza artificiale

Ascoltare il rumore, amplificato, di un battito d’ali di una farfalla tecnologica. Seguire i movimenti di una copia della Dama con l'ermellino di Leonardo da Vinci che se ne va a spasso per la sala grazie a sensori elettronici e a gambe robotiche. Ammirare una scultura meccanica che si sposta come fosse guidata dai movimenti delle tartarughe, conservate in una teca, alle quali è collegata da particolari dispositivi di controllo. E altre sculture, invece, seguono i movimenti dei visitatori e, con il supporto dell’intelligenza artificiale, sembrano quasi interagire con loro.

Sono solo alcune delle opere della mostra antologica di Donato Piccolo “L’arte del pensiero meccanico” che, a cura di Lorenzo Respi, Fondazione Ago Modena Fabbriche culturali propone da venerdì 30 maggio (inaugurazione alle 18) fino al 24 agosto a Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103.

L’allestimento rientra anche nel programma Unesco Media Arts e, con la collaborazione di Galleria Mazzoli, consentirà di ammirare oltre 50 opere, tra sculture in movimento, robotiche o interattive, tele e disegni.

La mostra rappresenta un’esperienza immersiva che esplora lo spazio di confine tra l’uomo e la macchina, tra il corpo fisico e la tecnologia, tra la materia viva e quella artificiale.

I robot e le sculture in movimento e interattive fanno parte di un percorso artistico-scientifico che Piccolo, 49 anni, dopo una collaborazione con un team di ingegneri del Cnr dai quali apprese elementi di meccanica e di robotica, ha proposto in numerose esposizioni nazionali e internazionali: dal Maxxi di Roma al Museo nazionale di Zhejiang in Cina. L’approccio è quello dell’umanesimo tecnologico di tipo olistico e le opere indagano gli aspetti percettivi del mondo naturale, a partire da fenomeni fisici come il tornado di vapori o i fulmini, stimolando il visitatore alla riflessione rispetto al nostro rapporto con le macchine.

Nell’immagine scelta per rappresentare la mostra, il cosiddetto trittico del mal di testa (“Triptych for headache”), l’artista sviluppa ironicamente una riflessione sulla tensione che il confronto con l’intelligenza artificiale può scaricare sugli uomini, rappresentati come esseri acefali alimentati via cavo.

Il percorso dell’arte robotica sviluppato da Donato Piccolo si muove sul confine tra controllo umano e autonomia tecnologica. L’intelligenza artificiale, infatti, non si limita a riprodurre il reale: spesso lo sintetizza, a volte può distorcerlo, sempre lo riformula.

Le sculture in movimento che crea l’artista, quindi, non sono semplici oggetti di contemplazione – spiega Respi – ma si tratta “di vere e proprie macchine dotate di un linguaggio visivo inedito e originale che porta con sé riflessioni antropologiche e sociali sullo sviluppo di modelli di intelligenza ‘altri’ che possono manifestarsi al di là dei limiti del corpo umano e sulla loro capacità di sviluppare autonomie cognitive”.

La mostra, a ingresso libero, si può visitare in maggio e giugno dal mercoledì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19; al sabato, alla domenica e nei festivi a orario continuato dalle 11 alle 19. In luglio e agosto orario continuato dalle 15 alle 19 dal mercoledì alla domenica e nei festivi. Visite guidate ogni sabato, alle 16, su prenotazione: www.agomodena.it.

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