GIOCARE E IMPARARE LA SCIENZA CON “L’ARTE DEL PENSIERO MECCANICO”

pubblicato il 31.05.25

Un Activity kit rivolto ai bambini (e non solo) accompagna la mostra di Donato Piccolo proposta da Ago Modena fino al 24 agosto, tra robot, effetto farfalla e intelligenza artificiale 

Giocare visitando la mostra e scoprendo i fenomeni fisici e le leggi scientifiche che sono alla base dei robot realizzati dall’artista, delle sculture che seguono i movimenti dei visitatori, degli uragani che si scatenano in una teca, delle copie di quadri di Leonardo da Vinci che se ne vanno a spasso per la sala dove altre tele famose si trasformano grazie a luci laser. 

È ciò che si può fare con l’Activity kit che, rivolto ai bambini (e non solo), accompagna la mostra antologica di Donato Piccolo “L’arte del pensiero meccanico” proposta, a cura di Lorenzo Respi, da Fondazione Ago Modena Fabbriche culturali fino al 24 agosto, a ingresso libero, a Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103. Informazioni: www.agomodena.it. 

Il fascicolo, in vendita a 5 euro, è a cura di Popmed e, oltre alle spiegazioni dei fenomeni fisici utilizzati nelle opere (i cui simboli compaiono anche nelle didascalie) contiene giochi, quiz e strumenti, come una bussola per sperimentare l’elettromagnetismo o la carta speciale per creare l’origami di una farfalla. Così da dare concretezza al concetto di “effetto farfalla”, cioè quel meccanismo per cui un piccolo gesto (il battito d’ali di una farfalla, appunto) può creare una reazione a catena e provocare addirittura un uragano dall’altra parte del pianeta. In mostra, con l’opera “Butterfly Effect”, il battito d’ali di una farfalla tecnologica viene amplificato da un complicato sistema di tubi, mentre nella pubblicazione si suggeriscono anche altre azioni che seguono lo stesso principio: per esempio, spegnere la luce quando si esce dalla stanza contribuisce a non sprecare energia e a proteggere il pianeta; oppure, dire “grazie” e “per favore” aiuta a creare un ambiente felice, ad aumentare il rispetto per gli altri aiutandoli a essere a loro volta più gentili. 

Gli altri fenomeni che vengono sviluppati riguardano la fluidodinamica, l’elettromagnetismo, la luce laser, l’intelligenza artificiale e l’autopoiesi robotica, cioè la capacità delle macchine di individuare autonomamente i problemi e ripararli da sole, così da rendersi sempre più indipendenti dall’umano. 

Il rapporto tra uomo e macchina è proprio il tema sviluppato dalla mostra, un’esperienza immersiva che esplora lo spazio di confine tra il corpo fisico e la tecnologia, tra la materia viva e quella artificiale. 

L’allestimento rientra anche nel programma Unesco Media Arts e, con la collaborazione di Galleria Mazzoli, consente di ammirare oltre 50 opere, tra sculture in movimento, robotiche o interattive, tele e disegni. 

La mostra, che lunedì 2 giugno è aperta con orario festivo, si può visitare dal mercoledì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19; al sabato, alla domenica e nei festivi dalle 11 alle 19. Ogni sabato visita guidata gratuita alle 16, su prenotazione (www.agomodena.it). Per sabato 7 giugno, inoltre, ci si può già iscrivere al laboratorio “Scintille creative” condotto dall’artista tra arte, fisica e immaginazione per esplorare insieme le energie invisibili che animano il nostro mondo (per bambini tra i 7 e i 12 anni, ma aperto anche ai genitori). 

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