Per filo e per segno

Per filo e per segno

Intrecci di memoria nei nuovi spazi di Ago.

Ex ospedale Sant'Agostino: una storia, tante storie

C’è una storia di Ago, e ci sono storie, in Ago. Ago è un cantiere ma anche grande scrigno di tracce immateriali, da riallacciare e valorizzare. Accanto alla vicenda, che a partire dal primo innalzamento architettonico si è sedimentata nel corso dei secoli fino all’edificio attuale, in Ago – Modena Fabbriche Culturali, convergono storie in apparenza marginali che, composte di memorie, significati e testimonianze, accompagnano la costruzione del monumento. E’ a questo patrimonio immateriale, racchiuso nelle antiche stanze del complesso Ex Ospedale Sant’Agostino, che Fondazione di Modena guarda, nell’intento di esplorare e valorizzare anche il lascito più nascosto dell’antico complesso, attraverso Per filo e per segno, un’attività che affianca il lavoro di recupero architettonico e la tradizionale lettura artistico-storica del complesso ad una comprensione più profonda del significato che i luoghi hanno avuto e continuano ad avere per le comunità. Per filo e per segno nasce proprio allo scopo di esplorare le diverse storie intrecciate e connesse, renderle narrazioni nuove e coinvolgenti da divulgare, e farne strumento di consapevolezza per la Modena di oggi.

Si sviluppa infatti su diversi piani l’intervento che Fondazione di Modena porta avanti attraverso il grande cantiere che si apre sul centro storico: da un lato la costruzione e le modificazioni compiute nel tempo, studiate in funzione del progetto di restauro e recupero a Polo Culturale in fase di attuazione; dall’altro la ricerca documentaria, condotta attraverso rilievi ed elementi grafici e iconografici e ricognizioni tecnico-costruttive degli edifici condotte anche attraverso sondaggi.

È a questo secondo aspetto che si rivolge Per filo e per segno, che prevede raccolta, catalogazione e restituzione delle tracce del passato immateriale del grande e storico complesso. A partire dalla ricerca storico-archivistica, che dal 2011 in poi ha permesso l’individuazione di nuovi fondi significativi relativi all’Ex Ospedale Sant’Agostino, Fondazione di Modena intende promuovere il censimento di tali fondi, valutandone i contenuti e le potenzialità, per riunire in un unico archivio tematico le fonti grafiche, fotografiche e documentali relative al complesso, rendendole fruibili allo studio e all'esposizione.

Al contempo il cantiere avviato offre una testimonianza diretta delle trasformazioni compiute dagli edifici nel tempo. Per non disperdere tale ricchezza si procede, quindi, anche alla raccolta sistematica di campioni e documentazione delle tecniche costruttive, che testimoniano oltre 250 anni di cultura edilizia modenese. Questo permetterà di ricostruire l’ambiente tecnico-culturale di Modena e definire l’identità costruttiva del territorio. L’eterogeneità che oggi si rileva in queste fabbriche rappresenta un patrimonio di tecniche, materiali e saperi costruttivi con differenti registri e riferimenti storici riconducibili a soluzioni progettuali ex-novo, ad interventi di adeguamento normativo o funzionale. L’occasione del cantiere avviato consente perciò la raccolta di campioni, la documentazione e lo studio di elementi costruttivi originali, oltre a permettere di verificare i processi costruttivi delle fabbriche a partire dal cantiere iniziale.

Sempre nel perimetro del progetto, è prevista la creazione di una bibliografia tematica e un archivio digitale delle pubblicazioni sul complesso dell'Ex Ospedale di Sant'Agostino, rendendo tali risorse accessibili al pubblico. L’attività collegata alla presentazione dei progetti di riconversione d’uso e le prime visite guidate pubbliche condotte, dall’apertura del cantiere in poi, all’interno dell’edificio hanno fatto comprendere le potenzialità esistenti e la necessità di creare “storie” utili agli utenti per meglio comprendere l’Ex Ospedale Sant’Agostino, nel suo ruolo sociale e urbano del grande ospedale, ma anche complesso centrale nell’ambito della storia politica, sociale e urbana di Modena, dal metà del Settecento ad oggi.

Utilizzando i dati emersi dalle ricerche, si potranno creare elaborazioni multimediali che illustrano i cambiamenti nel tempo del complesso, da utilizzare per video introduttivi e altre forme divulgative, mentre i campioni raccolti possono diventare oggetto di una esposizione che racconti l’Ex Ospedale Sant’Agostino attraverso i suoi elementi minuti, aprendo spiragli sull’economia del costruire e sul “saper fare” tecnico tradizionale.
Infine, la ricerca condotta sui luoghi dell’Università medica, in connessione con lo sviluppo della facoltà di Medicina e Chirurgia di Modena, permetterà di ricostruire il processo di accrescimento degli edifici destinati alla didattica universitaria e sviluppare collaborazioni con UNIMORE per approfondire la storia della medicina locale.

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