GLI ULTIMI GIORNI DEI DINOSAURI E DEGLI ANIMALI FANTASTICI

published on 11.02.25

Aperta fino a domenica 16 febbraio la mostra “Naturale Innaturale” alla Palazzina dei Giardini ducali a Modena che ha superato gli 8 mila visitatori 

 

Ultimi giorni per ammirare alla Palazzina dei Giardini ducali di Modena le immaginifiche opere dell’artista Dario Ghibaudo, con i suoi animali fantastici, accanto ai reperti di autentici dinosauri. Termina domenica 16 febbraio, infatti, la mostra “Naturale Innaturale. Dinosauri e altre creature” che propone, appunto, un dialogo tra arte e scienza, con una sezione dedicata all’evoluzione della rappresentazione scientifica dei dinosauri, a partire dallo scheletro dell’Allosauros fragilis ricomposto dopo 12 anni, e una serie di sculture di Ghibaudo che fanno parte del suo Museo di Storia Innaturale dove, con fascino e ironia, si scompagina il linguaggio figurativo della scienza per plasmare una storia frutto dell’immaginazione. 

La mostra, promossa da Fondazione Ago nell’ambito del progetto “Il tempo della meraviglia”, in collaborazione con MuseOmoRe, il Sistema dei Musei e Orto botanico dell’Università di Modena e Reggio Emilia, è curata da Gianlorenzo Chiaraluce e da Veronica Padovani. 

La mostra, che ha già superato gli 8 mila visitatori nei tre mesi di apertura, è aperta dal mercoledì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato e domenica dalle 11 alle 19 a orario continuato. Biglietto a 6 euro (ridotto 4 euro), ingresso libero al mercoledì.  Informazioni: info@fondazioneago.it. 

Sabato 15 febbraio, alle 15, è in programma senza costi aggiuntivi una visita guidata: ci si prenota dal sito fmav.org. 

Insieme agli operatori del dipartimento educativo della Fondazione Ago, ci si potrà soffermare sulle opere di arte contemporanea e sulle sezioni scientifiche. A 200 anni dalla prima descrizione scientifica di un fossile di dinosauro (il Megalosaurus descritto da William Buckland nel 1824), infatti, è stato riproposto al pubblico lo scheletro di Allosaurus fragilis, dinosauro teropode del Giurassico superiore, che l’Università acquisì nel 1967 dall'Università dello Utah, negli Stati Uniti, per poi esporlo nella “Sala dei Dinosauri” tra il1991 e il 2012, montato con una posa “da canguro”, con la coda che si trascinava dietro al corpo, oggi superata dagli studi scientifici che indicano una posa con la coda parallela al terreno, con funzione di bilanciamento. Dalle descrizioni dei primi ritrovamenti, ai più recenti studi basati sugli ultimi due secoli di scoperte e ricerche scientifiche, le raffigurazioni dei dinosauri sono cambiate radicalmente, come si racconta nella mostra, passando da enormi e goffe lucertole ad animali dinamici, rappresentati durante comportamenti complessi, spesso colorati o ricoperti di piume. 

Dal 25 ottobre i visitatori sono stati complessivamente 8.466, oltre 300 persone hanno seguito le diverse visite guidate organizzate in questo periodo, in 15 hanno preso parte all’iniziativa “Dance dance dance” e sono stati circa 1.300 i bambini che hanno partecipato ai laboratori didattici e alle iniziative per le scuole. 

 

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