Giornalismo investigativo, datafication e poteri digitali

Venerdì 11 giugno alle ore 18 Philip Di Salvo e Anya Schiffrin per un approfondimento sul giornalismo d'inchiesta in relazione al rilascio di informazioni in rete

Il giornalismo investigativo ha trovato nel digitale nuova linfa vitale, nuovi strumenti e nuove pratiche. Inchieste cross-border internazionali, data journalism e giornalisti/hacker sono alcuni degli elementi entrati nel campo giornalistico grazie alla digitalizzazione e alla datafication del settore. In questo incontro si discuteranno queste innovazioni, osservandole da una prospettiva internazionale contestualizzandole anche nelle sfide poste da quella che il filosofo James Bridle ha chiamato “la nuova età oscura”. Nonostante le premesse più ottimistiche, infatti, la società dei dati non è trasparente quanto si prevedeva e nuove forme di potere, in particolare quelle algoritmiche, operano spesso nell’oscurità e senza la necessaria trasparenza. In questo contesto, al giornalismo di inchiesta spetta anche trovare il modo di indagare queste forme di potere, aprendo le scatole nere dello sviluppo tecnologico. 

In collaborazone con Associazione DIG.

 

 

Philip Di Salvo è ricercatore presso l’Istituto di Media e Giornalismo dell’Università della Svizzera Italiana (USI) di Lugano. I suoi ambiti di studio riguardano il whistleblowing, il giornalismo investigativo, la sorveglianza di Internet e la correlazione tra hacking e giornalismo. Nel 2018 è stato docente presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano – NABA. In qualità di giornalista freelance scrive per Wired, Motherboard/Vice ed Esquire occupandosi dell’impatto della tecnologia sulla società. È editor per l’European Journalism Observatory. Ha pubblicato i libri: “Leaks. Whistleblowing e hacking nell’età senza segreti” (LUISS University Press, Roma 2019) e “Digital Whistleblowing Platforms in Journalism. Encryptng Leaks” (Palgrave Macmillan, Londra 2020).

Anya Schiffrin dirige la sezione Tecnologia, Media e Comunicazione della Columbia University. È docente di Global media, innovazione e diritti umani. Per dieci anni ha lavorato come giornalista freelance vivendo a Istanbul, Barcellona, New York, Amsterdam e Hanoi. Si occupa di sviluppo e report investigativi, molte delle sue ricerche si sono concentrate sull’utilizzo dei media in Africa. Recentemente si è occupata del problema della disinformazione online, conseguendo un dottorato di ricerca sul tema presso l’Università di Navarra. Ha curato le raccolte: “Bad News: How America’s Business Press Missed the Story of the Century” (The New Press, 2011), “Global Muckaking: 100 Years of Investigative Journalism from Around the World” (The New Press, 2014), “Media in the Service of Power: Media Captureand the Threat to Democracy” (Center for International Media Assistance 2016), con G.W. Lugalambi ha curato la raccolta African Muckraking: 75 Years of Investigative Journalism from Africa (Jacana Media 2018), “Media Capture: How Money, Digital Platforms, and Governments Control the News” (Columbia University Press, 2021).

DIG - Documentari Inchieste Giornalismi è un’associazione senza fini di lucro che sostiene i reporter affamati di verità e valorizza il lavoro dei freelance. DIG è una casa per i giornalisti che si dedicano a inchieste e reportage: a loro offre contatti con i broadcaster europei e premi per produrre storie importanti.  DIG è un punto di riferimento per l’aggiornamento professionale: organizza corsi e contribuisce alla formazione della prossima generazione di reporter. DIG è un network che opera in europa collaborando con soggetti che si occupano di giornalismo di qualità: scuole, centri di ricerca, festival, fondazioni, consorzi.